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Nuova sentenza: prescrizione terapeutica come opportunità e non ostacolo

Talvolta accade che, per garantire ai figli la bigenitorialità e continuare a garantire l’affido condiviso, il giudice disponga che il nucleo familiare, nella sua interezza, segua un percorso terapeutico mirato. A tale decisione si arriva, in genere, dopo accurate valutazioni da parte di professionisti esperti nei casi di rapporti particolarmente tesi tra i genitori che rischiano, così, di compromettere la serenità della prole.

In materia, tempo fa, la Corte di Cassazione si era espressa con la sentenza 13506/2015 ribaltando completamente tale orientamento, sostenendo cioè che imporre un percorso terapeutico ai membri della famiglia rappresenti un gesto lesivo della loro libertà personale.

Nonostante ciò, pare che molti Tribunali abbiano preferito mantenere le vecchie consuetudini, considerando quindi la psicoterapia come un’opportunità per il nucleo familiare.

Prendiamo a titolo di esempio il caso del Tribunale di Roma.

Con la sentenza 25777/2015 la prima sezione di tale ufficio ha ritenuto che la prescrizione di seguire un percorso terapeutico non limita la libertà personale e di autodeterminazione, ma è solo volta a favorire le condizioni familiari necessarie affinché i figli possano crescere in maniera quanto più possibile serena.

La psicoterapia, detto in altri termini, viene vissuta ed utilizzata dai giudici come uno strumento teso ad offrire alla prole, che vede la propria famiglia disgregarsi, maggiori opportunità di “buona vita”.

Nel caso in specie, il CTU chiamato ad esaminare il contesto familiare di una coppia divorziata  altamente conflittuale e in cui l’ex marito lavorava spesso lontano dai figli e si era risposato, si era espresso per l’opportunità dell’affido condiviso e aveva consigliato a tal fine che il nucleo familiare intraprendesse un percorso terapeutico volto a superare le criticità dei rapporti, anche tra genitori e figli.

Il giudice capitolino, facendo leva sulle predette argomentazioni e ritenendo fondamentale garantire il permanere delle relazioni affettive, educative e di accudimento, ha quindi fatto proprie e convalidato le osservazioni dello specialista.

 

 

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