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Lealtà Familiari Invisibili

Ogni sistema è regolato da una rete di relazioni che ha come scopo ultimo (cioè primo) quello del mantenimento, della conservazione e dell’evoluzione del sistema. Tali meccanismi possono tuttavia prendere delle derive nevrotiche e consolidarsi nel tempo, generazione dopo generazione, come una fonte di disagio.

Ivan Boszormenyi-Nagy, psichiatra ungherese emigrato negli Stati Uniti, è il primo a parlare di lealtà familiare invisibile in termini di:

un copione familiare o codice inespresso che guida i vari contributi dei singoli. Questo codice determina la scala di equivalenza di meriti, vantaggi, obblighi e responsabilità. L’impegno, la devozione e la lealtà sono le determinanti più importanti dei rapporti familiari.

In ogni famiglia si crea il “mito familiare“, il racconto delle scelte, dei valori, delle condizioni, delle sorti che hanno vissuto gli antenati, e il senso di appartenenza alla famiglia crea anche un legame di predestinazione collegato con il fato degli antenati.

Tutto questo significa che le relazioni tra i membri sono disciplinate da una legge inconsapevole e sottile che opera al fine di preservare l’esistenza, l’equilibrio e il benessere della famiglia, fondamentale per la vita stessa della famiglia e lo sviluppo dei singoli individui. Di qualunque genere essa sia, giusta o sbagliata, accettabile o meno, è la strategia che ha permesso la continuazione della specie, e la vita del sistema fino al momento attuale: il fatto di essere vivi ora è una prova che quella strategia ha funzionato, che era quella “giusta”. Questo principio viene definito “lealtà familiare“.

Se la lealtà familiare da un lato svolge quindi un’azione di salvaguardia per i componenti della famiglia, dall’altro lato potrebbe fungere da limite ostacolando la piena autorealizzazione di un componente. La lealtà familiare in questo caso può dettare i limiti alla felicità e alla realizzazione di un membro di una famiglia in quanto questa persona non potrà, per lealtà, godere a pieno della propria vita, nel momento in cui nel sistema di origine ci sia stata sofferenza e insoddisfazione.

Il problema si pone quando la lealtà familiare impedisce ai membri nati successivamente di “superare” i membri nati prima, accedendo a un grado di benessere e di successo superiore; e ancor maggiormente quando vengono prolungati nelle generazioni successive i comportamenti distruttivi delle generazioni precedenti.

Molto spesso l’adesione alla lealtà familiare è inconsapevole e involontaria. La spinta inconscia è motivata dall’amore, dall’idea di una condivisione del destino comune tale per cui piuttosto che preoccuparmi per me, scelgo di preoccuparmi e di farmi carico della felicità dell’intero sistema. E questo è l’errore di base, perchè solo realizzando il proprio destino si può contribuire alla salute del proprio sistema.

I contratti emotivi impliciti che si stabiliscono tra i membri della famiglia risultano essere, spesso, un cocktail di aspettative alte e condizionanti, spesso dannosi per la realizzazione individuale.

Capita che, parlando con persone esterne alla propria famiglia, ci si renda conto di come sono strutturati pensieri e comportamenti relativi a specifiche questioni. Improvvisamente, si scopre di aver fatto proprie alcune idee della propria famiglia, idee che sembrano assolute ma che in realtà non lo sono.

Una persona che non ha il coraggio di cambiare città per paura di ferire la propria famiglia. Oppure una persona che non può vivere liberamente il suo amore per timore di distorsioni. Un figlio che deve per forza appassionarsi al calcio. O ancora un individuo che vuole studiare qualcosa di diverso rispetto al percorso dei propri genitori ma non lo fa per non deludere le loro aspettative. O ancora, una persona che deve sposarsi, altrimenti la sua vita perde di senso.

Per non parlare delle etichette da confermare: “il cattivo”, “il furbo”, “l’imbranata”, “il bello”, “la brava ragazza”, “la sottomessa”, etc etc.

In altre parole, ognuno è come una spugna che assorbe credenze e aspettative del proprio nucleo familiare, il che è normale in quanto rappresenta un comportamento evolutivo, ma diventa sfavorevole quando le lealtà familiari invisibili diventano nocive per la propria crescita.

Interrogarsi sul chi siamo e sul perchè siamo abituati a comportarci in un determinato modo è il primo importante passo per capire quanto le lealtà invisibili del nostro sistema familiare hanno influito su di noi e, soprattutto, se quanto abbiamo assorbito ci rende veramente felici.

Prendere consapevolezza, anche rivolgendosi ad un professionista, di chi siamo veramente permetterà di liberarci delle lealtà familiari che ci tormentano.

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